GRIP - GRuppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani
Scopi: il GRuppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani (GRIP) si
configura come sottogruppo del GPSO ed ha lo scopo di coordinare l'attivita' di
inanellamento degli uccelli a livello regionale e mantenere stretti rapporti con
l'Ufficio Inanellamenti dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica di Ozzano
Emilia, responsabile per questa attivita' a livello nazionale.
L’inanellamento
a scopo scientifico ha avuto inizio in Piemonte nel 1974 come
attività collaterale nell’ambito di ricerche specifiche
sulle colonie di Ardeidi nidificanti nella Regione. Ma è solo
dal 1977, con la costruzione del ‘roccolo’ presso la
Cascina Serralunga di Baldissero d’Alba (CN), ed il successivo
riconoscimento da parte della Provincia di Cuneo, nel 1980, della
stazione come primo Osservatorio Ornitologico Piemontese, che i
risultati ottenuti iniziano ad essere quantitativamente significativi.
Notevole
supporto è stato fornito dal Museo Civico Craveri di Storia
Naturale di Bra (CN), che dal 1976 ha coordinato la maggior parte degli
inanellatori attivi, facendosi carico di sopperire alle
formalità burocratiche connesse alla richiesta ed ottenimento
delle autorizzazioni di inanellamento presso le amministrazioni locali,
svolgendo funzione didattica e divulgativa e, soprattutto, provvedendo
all’informatizzazione ed archiviazione dei dati scaturiti
dall’attività di campo. Il Museo Craveri è oggi
sede del Gruppo Inanellatori Piemontesi e Valdostani (GR.I.P.),
configurato come sottogruppo specialistico del Gruppo Piemontese di
Studi Ornitologici “F. A. Bonelli” onlus, che ha per scopo
fondamentale la promozione, la realizzazione e la divulgazione di
ricerche e studi scientifici sull’avifauna della regione naturale
Piemonte - Valle d’Aosta tramite l’attività di
inanellamento a scopo scientifico.
Al
GR.I.P. aderisce oggi la quasi totalità degli inanellatori
operanti in Piemonte e Valle d’Aosta, permettendo così la
costituzione ed il mantenimento di una banca dati che raccoglie la
stragrande maggioranza dei dati di inanellamento relativi alle nostre
Regioni dal 1974 in avanti.
Banca dati:
Dal 1974 al 2008, in 974 località di Piemonte e Valle
d’Aosta, 57 inanellatori hanno raccolto più di 726.000
dati relativi a 230 specie e, considerando anche i ritrovamenti o
le ricatture di specie inanellate altrove (in Italia o
all’estero), sono state archiviate informazioni relative a 242
specie.
Pubblicazione dei risultati:
La regolare pubblicazione dei risultati ottenuti dagli aderenti al
GR.I.P., rende oggi disponibile una mole di informazioni unica nella
realtà ornitologica regionale italiana. Un compendio dei dati
raccolti dal 1974 al 2001 è presentato in:
Fasano S., Boano G. e Ferro G., 2005
– 25 anni di inanellamento in Piemonte e Valle d’Aosta. -
Lab. Terr. di Educ. Amb., Museo Civico Craveri di Storia Naturale.
Memorie dell’ANP, vol. V. Bra. Pp. 224.
Ultimi resoconti pubblicati sulla Riv. Piem. St. Nat.:
23° RESOCONTO: Fasano S. & Silvano F.
(red.), in stampa - Resoconto dell'attività di inanellamento degli
uccelli a scopo scientifico in Piemonte e Valle d'Aosta. Anni 2007 e
2008. Riv. Piem. St. Nat. 30, in stampa.
22° RESOCONTO: Biddau L. & Fasano
S. (red.), 2008 - Resoconto dell'attività di inanellamento degli
uccelli a scopo scientifico in Piemonte e Valle d'Aosta. Anno 2006.
Riv. Piem. St. Nat. 29: 399-437.
21° RESOCONTO: Fasano S. & Tozzi S.
(red.), 2007 - Resoconto dell'attività di inanellamento degli uccelli a
scopo scientifico in Piemonte e Valle d'Aosta. Anno 2005. Riv. Piem.
St. Nat. 28: 427-442.
19° RESOCONTO: Fasano S. & Pavia M. (2005) Resoconto dell'attività di inanellamento degli uccelli a scopo
scientifico in Piemonte e Valle d'Aosta. Anno 2002. Riv. Piem. St.
Nat. 26: 361-370.
18° RESOCONTO: Fasano S. & Ribetto G.
(2004) Resoconto dell'attività di inanellamento degli uccelli a scopo
scientifico in Piemonte e Valle d'Aosta. Anno 2002. Riv. Piem. St. Nat.
25: 431-442. Inanellamento2004.pdf.
Indice completo delle pubblicazioni sulla
Rivista Piemontese di Storia Naturale: http://www.storianaturale.org/anp/lepubblicazioni.htm
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Andamento
del numero di catture per anno, suddivise in adulti e giovani volanti
(barre rosse), pulcini (barre gialle) e controlli (barre blu). |
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Mappa distributiva delle ricatture di uccelli inanellati o ritrovati in Piemonte e Valle d’Aosta. |
Risultati inanellamento al Colle della Vaccera, 2008 (TO)
Il Gruppo Inanellatori
Piemontesi e valdostani, branca specialistica del Gruppo Piemontese di
Studi Ornitologici, ha attivato dal 1 al 30 ottobre 2008,
nell'ambito del Progetto Alpi, la stazione di inanellamento a scopo
scientifico del Colle Vaccera (Angrogna-Pramollo, TO).
Al termine di questa splendida esperienza desideriamo innanzitutto ringraziare:
ASSANDRI G., BANDINI M., BARACCO G., BELTRAMO M., BERGESIO L., BOANO
G., BORGO E., CAPELLO D., CAPRIO E., CASTELLO E., COSTANZI E., ELLENA
I., FASANO S., FORNERO C., GAGLIARDONE M., GARNERO M. M., GENOVESE D.,
GIAMMARINO M., GRASSO E., LA PIETRA F., LONGO L., LUPO M. F., MACARIO
R., MORGANTI F., NICOSIA E., ORLANDI C., ORLANDI M., ORLANDI R., PAVIA
M., PELLEGRINO I., RANOTTO P., RASTELLI M., REBECCHI A., RIBETTO G.,
ROGGERO E., ROGGIA Y., ROSSELLI D., ROUX POIGNANT G., SAMARITANI L.,
SOLDATO G., TAMIETTI A., VALENTE L., VASCHETTI B., VASCHETTI G.,
VIGLIANI E., VILLANI M.,
46 di noi che hanno dedicato tempo ed energie alla realizzazione di
questo progetto. La nostra riconoscenza va inoltre a tutti gli Enti che
hanno sostenuto l'iniziativa ed al Rifugio Jumarre per
l'ospitalità.
Siamo inoltre felici di conferire ad Elena Grasso di Messina il "Premio
Vaccera 2008", congratulandoci con lei per le 22 giornate consecutive
che ha dedicato alla stazione ed il grandissimo contributo apportato.
Il premio consisterà in un soggiorno gratuito di 30 giorni
presso il Rifugio Vaccera, fruibile durante la prevista stagione di
rilevamento dell'ottobre 2009.
E' disponibile un breve riassunto scaricabile PDF riportante i risultati preliminari conseguiti in questa stagione.
In 30 giornate di attività si sono contattate 81 specie di
uccelli; di queste 45 sono state catturate, per un totale di 1.469
individui inanellati. A ciò vanno poi aggiunte alcune migliaia
di dati relativi ai conteggi dei migratori.
Sicuri che potrete apprezzare quanto noi questi risultati vi salutiamo calorosamente!
Il Direttivo
Vaccera: Riassunto PDF
L'inanellamento
L’inanellamento degli uccelli a scopo scientifico nacque in
Danimarca nel 1899, quando H. D. Mortensen marcò alcuni storni
con anelli metallici recanti impressi numeri progressivi ed il suo
indirizzo al fine di ricevere lettere di segnalazione. Da allora
l’inanellamento è rapidamente evoluto in concreta tecnica
di ricerca utilizzata in tutto il mondo e basata sul marcaggio
individuale degli uccelli mediante anelli di tipo e diametro adatti
alle dimensioni ed abitudini delle differenti specie.
In Italia l’inanellamento a
scopo scientifico iniziò nel 1929 ad opera del Prof. Alessandro
Ghigi, il cui interesse per lo studio della migrazione lo spinse a
stimolare la realizzazione di una rete di stazioni di inanellamento con
l’istituzione di una serie di Osservatori Ornitologici coordinati
a livello nazionale dall’allora Laboratorio di Zoologia applicata
alla Caccia, collegato all’Università di Bologna. Svolta
decisiva si ebbe con la legge quadro sulla caccia n. 968/77, che
definiva la regolamentazione delle attività di cattura a scopo
amatoriale e scientifico e, per svolgere l’attività di
inanellamento, prevedeva la necessità di ottenere una specifica
autorizzazione dalle competenti Amministrazioni locali (Regioni,
Province), sulla base di un parere tecnico espresso dall’Istituto
Nazionale per la Biologia della Selvaggina (già Laboratorio di
Zoologia applicata alla Caccia). Più recentemente la legge per
la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo
venatorio n. 157/92 ribadisce il ruolo di coordinamento centrale
dell’attività di inanellamento affidato all’Istituto
Nazionale per la Fauna Selvatica (già Istituto Nazionale per la
Biologia della Selvaggina) che funge anche quale rappresentante
nazionale in seno all’EURING, l’Unione Europea per
l’Inanellamento, fondata a Parigi nel 1963 con il fine di
organizzare, coordinare e standardizzare questa attività di
ricerca a livello europeo.
Oggi quindi tutte le
attività vengono condotte, nel rispetto della L. 157/92 e suoi
recepimenti regionali, secondo le specifiche dell’Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (già
Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) riportate nel Manuale per
l'inanellamento degli uccelli a scopo di studio (Bardi et al. 1983) e
nel Regolamento per lo svolgimento dell'attività di
inanellamento a scopo scientifico (1999). In ogni caso il benessere
degli uccelli durante le fasi di cattura ed inanellamento è
assicurato dall’inanellatore, che lo considera presupposto
irrinunciabile della sua attività.
Esaminando un uccello per
inanellarlo raccogliamo dati quali identificazione della specie,
determinazione di età e sesso, varie misure biometriche utili a
caratterizzare le diverse popolazioni, la quantità di grasso
accumulata dai migratori, lo stato della muta, l’habitat di
cattura; tutte informazioni utili ad aumentare le conoscenze su
etologia e fisiologia delle specie catturate. I dati raccolti nelle
differenti stazioni permettono inoltre di acquisire informazioni sulla
struttura della comunità ornitica e l’utilizzo
dell’habitat.
Soggetti marcati e poi ricatturati
o trovati morti ci danno informazioni su durata della vita e
spostamenti; permettono quindi di definire le rotte migratorie e le
aree di sosta, fornendo così indicazioni sulla fenologia
spaziale e temporale della migrazione, ma anche dati utili per la
creazione e la gestione di aree protette. Tali dati possono poi essere
utilizzati per tutta una serie di analisi statistiche basate sulle
cosiddette tecniche CMR (cattura-marcatura-ricattura), che consentono
di stimare dimensioni della popolazione, tassi di sopravvivenza (e
mortalità), tassi di emigrazione, reclutamento di nuovi
individui nella popolazione, spostamento tra siti e soprattutto di
mettere in correlazione questi parametri con variabili ambientali.
Molte specie di uccelli europei
sono attualmente in forte declino. Le cause di tale declino non sono
sempre chiare, ma è dimostrato che fattori quali la distruzione
dell'habitat, l'intensificazione delle pratiche agricole, la caccia e
le condizioni di siccità in Africa si ripercuotono
gravemente su alcune delle popolazioni di uccelli europei. Censimenti
annuali ci dicono come cambiano i numeri degli uccelli, ma
l’inanellamento diviene essenziale se dobbiamo comprendere il
meccanismo che governa tali mutamenti. Le cause dirette di aumenti e
diminuzioni delle popolazioni di uccelli sono le variazioni di successo
riproduttivo, i tassi di sopravvivenza di adulti e giovani ed i tassi
di migrazione od emigrazione. L’inanellamento, consentendo di
raccogliere dati utili a stimare queste grandezze, è quindi una
tecnica essenziale per la comprensione dei cambiamenti nelle
popolazioni ornitiche e le loro cause, e di conseguenza per
identificare le problematiche legate alla loro conservazione.